"Pino, vita accidentale di un anarchico" di Claudia Pinelli

Venerdì 30 settembre 2022 alle ore 18:30, nei locali della Torre Aragonese di Ghilarza.

Dialoghi di carta 2022
Dialoghi di carta 2022
Venerdì 30 settembre 2022 alle ore 18:30, nei locali della Torre Aragonese di Ghilarza.


Quando e dove
venerdì 30/09/2022

Ghilarza

La Scuola Popolare Antonio Gramsci Ghilarza, presenta il libro "Pino, vita accidentale di un anarchico" di Claudia Pinelli.
Dialogheranno con l'autrice, Raffaele Manca e Gian Luigi Deiana.
Il libro
Pino, vita accidentale di un anarchico, è un libro particolare: per la forma e per il contenuto, e per la sua scrittura come per la sua lettura. Propriamente, non è nemmeno un libro da leggere: è un libro da accarezzare; ci si rende conto di questo nel passare di pagina in pagina, quando gli occhi e le mani si soffermano come da sole e per lunghi istanti smettono di sfogliare: accarezzano qualcosa là dentro.
Come libro è un libro per immagini, accompagnato da brani di racconto; o è un racconto di squarci biografici, accompagnato da immagini; tecnicamente consiste infatti nel trapianto di un racconto filmico in un racconto grafico: ma non è questo trasferimento ciò che lo anima; narrare una biografia, soprattutto se tragica, significa esporne la linearità, diretta comunque all'epilogo; la biografia dell'anarchico Pinelli poteva benissimo essere proposta così, con la preventiva consapevolezza dell'epilogo: quella finestra della questura aperta sull'oscurità; da quell'epilogo, quel dopo, risulta infatti narrabile il prima, ciò che Pinelli era: raccontare a ritroso; e tuttavia, in questo libro, chi propriamente racconta lo fa procedendo in avanti: non dalla feroce morte del padre, l'anarchico Pinelli, verso i giorni della sua giovinezza, ma dalla serenità dell'infanzia delle sue figlie verso la sera di quella tragedia; è Claudia la bambina che racconta; il lettore procederebbe istintivamente a ritroso, dall'epilogo rappresentato da quella morte verso l'ambiente vivo di quella vita; il soggetto narrante invece, la figlia di pino, vi procede inversamente, dalla propria infanzia verso il pieno orizzonte della vita; le due linee, ovviamente, finiscono per intrecciarsi e infine si incontrano per l'addio; le bambine, Claudia e Silvia, camminano verso la luce, sempre lacerate nel cuore ed anche piangendo; licia, la loro madre, cammina verso la verità, nascondendo sempre ogni lacrima; la finestra della questura, il dominio dello Stato sulla strada, resta ancora oggi, dopo oltre cinquant'anni, una finestra sul buio: la grande tenebra italiana;
è qui che il semplice sfogliare il libro si ferma, e le pagine vengono accarezzate: accarezzate per quella luce, perché siano per sempre protette contro quell'oscurità; crocifiggere la nobiltà dell'anarchia significa mentire ai bambini, e portare l'infanzia sull'altare sacrificale.
Info
 lafabbricailluminata@gmail.com