"Cattive maestre" di Maria Cafagna
Giovedì 3 ottobre alle ore 18.30 nella sede della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” di via dei Genovesi 114, Cafagna parlerà del suo lavoro.
Quando e dove
In dialogo con l’autrice Valeria Usala.
Il libro
Chi non ricorda le bellissime (e giovanissime) protagoniste di Non è la Rai? Persino chi non ha mai visto il programma avrà canticchiato qualche volta T'appartengo di Ambra Angiolini. E proprio dal fenomeno di Non è la Rai parte Maria Cafagna per aprire il proprio "cassetto emozionale" e far emergere un desiderio piuttosto frequente in molte giovani donne: essere belle. Anzi, essere belle e famose. Cafagna ha ben in mente il modello a cui aspiravano le adolescenti della sua generazione: Ambra, appunto, la ragazza prodigio scelta come conduttrice del programma di Gianni Boncompagni. Per tutte loro, è stata lei la prima "cattiva maestra". Negli anni a venire, poi, altre protagoniste della tv hanno contribuito, più o meno consapevolmente, a creare un preciso immaginario femminile: dalla potentissima Maria De Filippi alla pungente Ilary Blasi, passando per la sensualità di Belén Rodríguez fino alla comicità impegnata di Paola Cortellesi. Ripercorrendo le loro storie e attraverso le parole di giornaliste, scrittrici, psicologhe, divulgatrici che, come lei, sono cresciute con quei modelli, Maria Cafagna esplora in queste pagine il linguaggio dell'intrattenimento dagli anni Novanta a oggi e il modo in cui quelle «cattive maestre» hanno avuto un ruolo, nel bene e nel male, nel formare un'intera generazione, non solo di donne. Sospendendo ogni giudizio, l'autrice analizza personaggi e trasmissioni popolari − oggi dai più considerati "trash" − e ci mostra come l'evoluzione di un Paese passa anche, e forse in primo luogo, dalla cara vecchia televisione, che da sempre tenta di rispondere alle esigenze di un pubblico di cui, comunque la si pensi, facciamo parte anche noi.
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